Domenica 21 marzo: giornata della poesia! Perché non sottolineare allora la bellezza poetica del cantico che stiamo leggendo in questi giorni?
“Udite, o cieli… Ascolti la terra…!”. La parola del Signore è come pioggia dall’alto o come rugiada del suolo: “come pioggia leggera sul verde, come scroscio sull’erba”(v.2). Ed ecco gli interrogativi forti e appassionati: “Non è lui il padre che ti ha creato,/ che ti ha fatto e ti ha costituito?”(v.6). Immagini delicate, invece, nella descrizione dell’azione di Dio per il suo popolo: il vertice è in quell’aquila che prende i piccoli sulle sue ali e li solleva nel cielo…(v.11). Infine, quanto ardore, quanta passione nella pagina odierna: la sua gelosia, la sua collera lo portano a minacciare tremendi castighi…: ma noi sappiamo che questi si sono esauriti nella morte del Figlio. E per noi restano le parole del vangelo odierno: “Neanch’io ti condanno…”(Gv 8,11).
Di: roberto tufariello
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